Centro Studi Naturopatici
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lunedì 18 ottobre 2010
Monomorfismo e Pleiomorfismo: il dibattito è aperto
La teoria dell'evoluzione, come è stata concepita da Darwin, conserva un ruolo centrale nella scienza moderna e parte dall'assunto che le diverse specie si siano sviluppate percorrendo una scala evolutiva che dai batteri porta ad animali più o meno complessi fino ad arrivare all'uomo che rappresenterebbe l'apice dell'evoluzione. L'evoluzione sarebbe quindi il frutto di una serie di adattamenti degli esseri viventi all'ecosistema che li ospita. In un certo senso anche il monomorfismo propugnato da Pasteur (1822/1895) e altri eminenti scienziati ha avvallato questa teoria. Pasteur sosteneva che il sangue dei mammiferi e i loro tessuti sono sterili, i patogeni che causano malattie provengono dall'ambiente esterno, ma, soprattutto che i microorganismi sono immutabili e ciascun microbo può causare una sola malattia. Il concetto che tipi di batteri immutabili causano malattie specifiche è stato ufficialmente accettato come il fondamento della medicina allopatica e della microbiologia verso la fine del 19º secolo in Europa e venne adottato dal complesso medico industriale, che iniziava ad affermarsi verso la svolta del secolo. Tuttavia, nello stesso periodo si stava sviluppando una teoria diametralmente opposta sostenuta da un altro scienziato: il Dr. Antoine Bechamp (1816/1908) che aveva accertato la presenza in tutte le cellule animali e vegetali di corpuscoli proteici che chiamò microzimi (ma chiamati anche somatidi ) che potevano sopravvivere alla morte dell'organismo e trasformarsi in microorganismi che causavano fermentazione e/o putrefazione. Tale teoria prende il nome di Pleiomorfismo o Polimorfismo . Il Dr. Antoine Béchamp fu uno dei primi batteriologi al mondo e, contemporaneo di Pasteur, fece grandi scoperte scientifiche. Tra le molte ricerche svolte possiamo ricordare che fu il primo a descrivere chiaramente il processo della fermentazione per quello che è: il processo di digestione di esseri microscopici. Fu il primo ad affermare che il sangue non è un liquido, ma un tessuto fluente e scoprì che i germi sicuramente sono il risultato, non la causa della malattia. Attraverso i suoi esperimenti ha mostrato che le caratteristiche vitali delle cellule sono determinate dal terreno in cui i microzimi si alimentano, crescono e si moltiplicano nel corpo umano. Sia le cellule normali che i germi hanno i loro compiti specifici. Le cellule organizzano i tessuti e gli organi del corpo umano. I germi puliscono il sistema e lo liberano dall'accumulo di materia patogena e mucoide. Inspiriamo costantemente circa 14.000 germi e batteri all'ora. Se i germi sono così nocivi, perché non moriamo? Le Teorie di Bechamp verranno riprese e approfondite qualche tempo più tardi da Gunther Enderlein (1872/1968) che sosterrà attraverso rigorose ricerche che la più piccola unità vivente non è la cellula ma una struttura proteica ,da lui definita Colloide(i microzimi di Bechamp), delle dimensioni inferiori a 0,2 micron ed invisibile al microscopio ottico ma evidenziabili attraverso il microscopio a campo oscuro. Da tale particella, al mutare delle condizioni ambientali nella cellula o nel tessuto ospite si possono formare esseri viventi che attraverso un ciclo prestabilito (Ciclogenia) possono mutare di forma ma anche di proprietà e divenire batteri o funghi ad alta valenza patogena. Un'altra importante scoperta del Dr. Enderlein è stata la scoperta di microorganismi da lui definiti Endobioni che vivono in simbiosi nel corpo di animali e uomini in grado di mutare da forma a bassa valenza patogena verso forma ad alta valenza patogena al mutare delle condizioni del Ph tessutale. La teoria che riprende in chiave moderna gli studi di Enderlein è definita Teoria dell'endosimbiosi seriale. Essa sostiene che gli organismi unicellulari ma anche piante, animali e l'uomo stesso, sono prodotti della Simbiogenesi cioè che gli organismi complessi si sono strutturati attraverso la fusione simbiotica di organismi più semplici. Secondo tale teoria il nucleo della cellula si sarebbe originato a partire dagli archebatteri, mentre la maggior parte delle strutture deputate al metabolismo cellulare sarebbe derivata da batteri termo-acidofili. Inoltre i mitocondri si sarebbero formati dalla simbiosi da batteri chiamati proteobatteri. A supporto di questa teoria Hugo Schanderl nel 1950 riuscì a coltivare in laboratorio batteri simbiotici a partire da mitocondri. Con l'evolvere delle tecniche di laboratorio si è potuto dimostrare l'esistenza nelle cellule del corpo umano di un gran numero di endobionti, presenti soprattutto come forme prive di parete (cell wall deficient form CWD dette anche L-Form) che non possono essere evidenziate con tecniche di analisi di routine. In particolare uno studio canadese del 1999 ha dimostrato la presenza di materiale genetico proveniente da Pseudomonas negli eritrociti di donatori di sangue sani. E' evidente che le teorie ancora oggi insegnate riguardanti la sterilità del sangue e dei tessuti umani sono da considerarsi superate. Esempi di pleomorfismo abbondano in microbiologia ma basti ricordare che nei primi stadi di infiammazione (formazione di pus,) i batteri presenti sono gli streptococchi ma man mano che i globuli rossi e i tessuti si disintegrano ulteriormente gli streptococchi si trasformano in stafilococchi , cioè cambiano in una forma adeguata al nuovo ambiente dei tessuti morti. Attraverso il pleomorfismo, (pleo = molti e morph = forma,) i batteri possono cambiare in lieviti, da lieviti a funghi, da funghi a muffe. I microrganismi come un batterio specifico, possono assumere più forme e cambiare le loro proprietà funzionali. Si può quindi sostenere che I batteri non hanno alcuna azione sulle cellule vive, solo sulle cellule morte e che non sono la causa della malattia ma il risultato. In molti casi di polmonite i pneumococchi appaiono sulla scena da 36 a 72 ore dopo l'insorgenza della malattia. Quindi ,secondo la teoria della simbiosi seriale, nel corpo microrganismi amici vivono in simbiosi che in condizioni normali aggrediscono le sostanze inquinanti, facendoci un favore nel mantenere pulito l'ambiente. Ne sono un esempio i funghi presenti nel nostro organismo che chelando i metalli pesanti li eliminano attraverso le feci.
Quando introduciamo nel corpo, tramite alimentazione scorretta o stili di vita stressanti, sostanze che il corpo non può utilizzare e che anzi lo intossinano con muco e altri prodotti di rifiuto, i microrganismi apatogeni (Endobionti a bassa valenza patogena) si moltiplicano nel tentativo di neutralizzare l'aumentata quantità di tossine ma ad un certo punto con il mutare delle condizioni ambientali (acidosi tessutale) possono anche mutare di forma e modificare la loro funzione fino a trasformarsi in endobionti ad alta valenza patogena in grado di scatenare vere e proprie patologie.
Queste patologie vengono affrontate somministrando farmaci che, per lo più controllano i sintomi reprimendoli e modificando così ulteriormente il terreno sostenendo l'acidosi e amplificando il processo di trasformazione degli endobionti. E' quindi il terreno cioè l'ambiente che circonda le cellule che determina la trasformazione del colloide in endobionti ad alta valenza patogena (virus – batteri e infine funghi) nel tentativo di ripulire il connettivo dall'accumulo di sostanze acide e tossiche. Il lavoro di questi microrganismi è quello di ripulire l'ambiente dei vecchi tessuti morti. I germi non sono in sé un problema, lo è l'ambiente in cui essi vivono. Se l'ambiente è acido essi proliferano e lavorano per ripulire il corpo. Se l'ambiente è alcalino le somatidi o colloidi fanno un loro ciclo vitale ripetitivo senza mai arrivare a trasformarsi in virus o batteri e funghi.
Le somatidi sono quindi la prima unità vivente, microscopiche forme viventi subcellulari in grado di riprodursi che troviamo nel sangue come pure nella linfa delle piante. Si sviluppano in un ciclo pleomorfico (con cambiamento di forma) di cui le prime tre fasi , somatide, spora e doppia spora , sono perfettamente normali e necessarie in un organismo sano, di fatto cruciali per la sua esistenza. Quando il ph del corpo diventa acido le somatidi estendono il ciclo pleomorfico fino a 16 fasi che segnano l'inizio, lo sviluppo e la continuità della malattia e la sua morte, se non avvengono dei cambiamenti dell'ambiente del connettivo in cui vive la cellula. Per risolvere la causa delle malattie degenerative bisogna perciò trattare l'ambiente interno in cui avvengono questi processi degenerativi. Questo ambiente è l'oceano che circonda ogni singola cellula. Il modo in cui questo ambiente diventa acido è tramite il consumo di proteine. Le proteine in eccesso vengono convertite in acidi forti dal corpo e questi acidi deprivano i tessuti e le ossa di minerali. Il bisogno di proteine del corpo è minimo. Il solo modo di rimpiazzare questi minerali e quello di mangiare più frutta e verdura e meno cibi che producono acido. Quanto sono acide la nostra saliva e la nostra orina ci dice quanto dobbiamo lavorare e per quanto tempo. Correggendo il ph, qualunque disturbo che ci affligga diminuirà in proporzione. Tutti gli organi e ghiandole del corpo collaborano per riportare e mantenere stabile il ph nei valori alcalini. La malattia è la manifestazione esteriore di questo lavoro di squadra degli organi interni. Una cura deve riportare il ph da acido ad alcalino, allora il corpo guarirà se stesso, altrimenti soccomberà. Ma per guarire è necessario nutrirsi con cibi alcalinizzanti ed ridurre quelli che rendono il corpo acido. In un ambiente biologico mantenuto alcalino è impossibile l'evolversi di malattie degenerative in quanto la degenerazione richiede un ambiente acido. Il corpo umano è un meccanismo completo, perfettamente funzionante e in grado di ripararsi da solo fino a quando una variabile perturbante (Noxa) non viene introdotto. Per ripristinare il perfetto funzionamento è sufficiente rimuovere la variabile. In questo contesto una variabile perturbante può essere un alimento inadatto, un farmaco, un vaccino, fumare, uno stile di vita sregolato, mantenere risentimento o odio ad oltranza, tanto per indicarne alcuni. Quindi solo un reale lavoro sul terreno permette il mantenimento dello stato di salute mentre l'approccio terapeutico, anche se olistico, serve solo a accelerare il processo di guarigione.
Nel Filmato che segue Il Dr.Gaston Naessens ci descrive il suo somatoscopio con cui ci mostra i somatidi a riprova di quanto scritto in questo breve articolo sull'argomento. Il dibattito tra monomorfismo e polimorfismo rimane aperto
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