Centro Studi Naturopatici
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sabato 11 febbraio 2012
Benessere intestinale Benessere emotivo ?
Il benessere intestinale rappresenta uno degli aspetti da valutare con molta attenzione nel corso della consulenza Naturopatica. Tale interesse e' giustificato dal ruolo centrale che ricopre questo apparato per il benessere psico fisico di tutto l'organismo. E' infatti risaputo che tra intestino e cervello si trova una rete nervosa molto complessa composta da oltre cento milioni di neuroni che gestiscono le attività intestinali e che si collegano al cervello tramite il sistema nervoso vegetativo. Questa rete nervosa enterica si situa nella parete intestinale ed e' cosi' estesa che il neurobiologo Michael Gershon, uno dei ricercatori piu' esperti in questo campo, la definì in un suo libro con il termine di "secondo cervello". In questo suo libro l’intestino è definito come un organo“intelligente con capacità di associazione e coordinazione proprie" e le ricerche condotte hanno evidenziato che la relazione tra Sistema Nervoso Centrale e plessi nervosi dell'apparato gastrointestinale avviene costantemente e in entrambe le direzioni. Le patologie psicosomatiche che spesso si riscontrano nella pratica naturopatica ne sono una testimonianza. Stress psichici si ripercuotono su questo apparato riducendone o alterandone la funzionalità. Ma e' anche vero che una alterazione dell'efficienza dell'apparato gastro intestinale, determinata da cattiva alimentazione o da altri fattori, e' in grado di creare disagio a livello psico emotivo. I più recenti studi in questo campo hanno scoperto che le vie nervose che dall'intestino si dirigono verso il sistema nervoso centrale sono più numerose di quelle che fanno il percorso inverso e che il 95% della serotonina prodotta dal nostro organismo viene prodotta nell'intestino. Nel sistema nervoso centrale la serotonina svolge importanti funzioni di modulazione dello stato dell'umore mentre nell'intestino questo neurotrasmettitore e' coinvolto nell'induzione della peristalsi e nella gestione del processo assimilativo. La sua produzione e' legata al benessere dell'intestino e alterazioni funzionali che si determinano a questo livello sono in grado di innescare un deterioramento delle funzionalità intestinali che si ripercuotono immancabilmente anche a livello del sistema nervoso centrale. Del resto una prova indiretta dell'importante relazione neurologica tra intestino e cervello, ci viene data dall'iridologia. Spesso nella pratica iridologica si può constatare l'intima relazione tra malattie funzionali dell'apparato gastro intestinale e disagi più o meno gravi a livello psico emotivo. Infatti l'area gastrointestinale si trova racchiusa tra l'orlo pupillare e il collaretto, espressioni del sistema nervoso neurovegetativo e ,spesso, segni tipici di disagio intestinale ,come disbiosi o stati infiammatori, si accompagnano a segni legati al disagio neurologico. Un intervento autenticamente olistico deve necessariamente tenere in considerazione queste relazioni e proporre un percorso di auto guarigione che prenda sempre avvio da un miglioramento delle funzioni intestinali. Ma tale miglioramento deve essere ricercato innanzi tutto attraverso una indagine approfondita dello stile di vita e delle abitudini alimentari della persona che si rivolge al Naturopata, perché solo una correzione di questi fattori e' in grado di donare un benessere duraturo. Gli interventi che prendono avvio dall'utilizzo di integratori non fanno altro che mimare, spesso inconsapevolmente, un approccio tipico della tradizione medica occidentale che mette in primo piano il sintomo ma perde di vista l'insieme cioè la totalità della persona. Il Naturopata invece, essendo molto più interessato al terreno che non al sintomo, procede ricercando le cause primarie di questo disagio e propone un percorso che comprende un riequilibrio alimentare, un miglioramento dell'idratazione complessiva dell'organismo, una valutazione globale dell'attività fisica e dei ritmi circadiani, per poi procedere consigliando eventualmente una integrazione con fitoterapici con tropismo elettivo verso l'apparato gastrointestinale solo quando l'intervento a livello comportamentale non abbia dato i risultati sperati.
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