Centro Studi Naturopatici
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sabato 19 gennaio 2013
La musica Binaurale
E' ormai provato da molte ricerche nel campo delle neuro scienze che la musica e i suoni hanno una grande influenza sulla psiche umana. E' esperienza di noi tutti l'avere associato un determinato motivo musicale ad un particolare evento della nostra vita ed aver constato che quella melodia e' in grado di rievocare lo stesso stato emotivo provato in quel determinato contesto psichico anche dopo anni da quell'evento. Questa nostra esperienza empirica e' confermata anche da ricerche scientifiche corpose e anche da fatti di cronaca recente. Basti pensare alla Sindrome di Lavandonia . Lavandonia e' una musichetta che accompagnava i giochi elettronici dei Pokèmon usciti per la prima volta nel 1996 in Giappone ed utilizzati da bambini compresi in una fascia di età compresa tra i 7 e gli 11 anni. I bambini presentarono ben presto alcuni disturbi come tremori, vomito, incubi e mal di testa e la maggior parte di coloro che accusavano i maggiori sintomi avevano l'abitudine di utilizzare gli auricolari durante le sessioni di gioco. Analizzando il tema di Lavandonia si scoprirono dei particolari toni che avevano la possibilità di essere sentiti solo dai bambini e che erano in grado di produrre i disturbi sopra esposti, tanto che la versione europea del motivetto non conteneva tali toni e conseguentemente non ha provocato alcun disturbo nei bambini. I toni riscontrati nel motivo incriminato si chiamano toni binaurali e sono da molto tempo conosciuti dagli studiosi. Le frequenze "Binaural Beats" o battimenti binaurali sono state scoperte nel 1839 dal tedesco Heinrich Wilhelm Dove e sperimentate per la prima volta sul cervello dal Dr. Gerald Oster nel 1973 al Mount Sinai School of Medicine di New York. I toni binaurali, o battiti binaurali, sono dei battimenti che vengono percepiti dal cervello quando due suoni con frequenza inferiore ai 1500 Hz e con differenza inferiore ai 30 Hz vengono ascoltati separatamente ,meglio se attraverso cuffie o auricolari,. I suoni non devono essere troppo alti e troppo discostati come frequenza, altrimenti verrebbero percepiti come due suoni distinti, come in realtà sono effettivamente; per questo nei toni binaurali, vengono utilizzate frequenze tra i 1000 e 1500 Hz, con una differenza tra orecchio destro e sinistro inferiore a 30Hz, che si dimostrano in grado di produrre l'effetto. E' Il cervello nel Ponte di Varolio, sulla via acustica, che genera un terzo tono equivalente alla differenza tra le due frequenze e che, a sua volta, viene percepito dal soggetto in maniera nitida come un battimento acustico. Quindi tali battimenti non sono conseguenza, come normalmente accade, di una sovrapposizione fisica delle onde sonore dato che ciò è impossibile utilizzando degli auricolari, ma vengono generati direttamente nel cervello. In un EEG su umani, e primati in genere, vengono normalmente rilevate delle frequenze leggermente variabili da soggetto a soggetto e distinte a seconda dello stato psico emotivo del momento.
Frequenze maggiori di 40 Hz danno origine alle Onde Gamma caratteristiche di una attività mentale elevata e tipiche delle situazioni di paura o di problem solving, frequenze tra i 13 e i 39 Hz danno origine alle onde Beta che si riscontrano nei momenti di concentrazione vigile mentre tra i 7 e i 13 Hz abbiamo le onde Alpha che producono un rilassamento vigile normalmente presente nelle fasi di pre-sonno. Dai 4 ai 7 Hz si riscontrano le onde Theta tipiche dei momenti di sonno Rem (sogno) e della meditazione profonda e infine a frequenze inferiori ai 4 Hz abbiamo le onde Delta che caratterizzano il sonno profondo senza fase onirica.
E' evidente che i toni binaurali potrebbero in linea teorica essere utilizzati a fini terapeutici per indurre per esempio uno stato di rilassamento in un soggetto particolarmente stressato ma, dato che le frequenze rilevate per le attività cerebrali cognitive sono al di sotto dei 30– 40 Hz, è molto difficile se non impossibile l'input naturale attraverso l'udito di frequenze vicino o sotto la soglia inferiore acustica umana per scopi terapeutici. Per riuscire a innescare tali frequenze, ad esempio sui 10 Hz come le onde Alfa rilevate normalmente nelle fasi di rilassamento, tipicamente viene applicato ad un orecchio un tono da 315 Hz ed all'altro un tono da 325 Hz, cosicché il cervello generi un terzo tono con una frequenza da 10 Hz. definito tono binaurale. Le onde binaurali entrano in risonanza con l’organismo e attivano determinati processi neurologici sulla base dello scopo per cui sono state generate. Questi toni possono poi possono essere inseriti in un brano di musica adeguato al raggiungimento di uno scopo specifico e quindi utilizzati anche grazie alla loro totale compatibilità con terapie, anche di tipo farmacologico. Tali musiche possono essere utilizzate per il rilassamento, per sviluppare capacità immaginative e creatività, per aiutare la meditazione , per alleviare emicranie e mal di testa, per la riduzione del fabbisogno di sonno e l’induzione al sonno naturale e per l’eliminazione della depressione e dell’ansia.
La base neurofisiologica dell’effetto sta nell’accrescimento dell’attività delle onde alpha emesse dal cervello e nell’aumento della sincronizzazione degli emisferi cerebrali. Ciò produce un miglioramento delle capacità di rilassamento con il conseguente aumento delle prestazioni attive quali lucidità mentale e miglioramento della qualità della vita. Oster stesso definì i Toni Binaurali come un potente strumento per le ricerche nel campo della neuroscienza cognitiva. In un suo articolo del 1973 sulla rivista Scientific American Oster notò che i Battimenti Monaurali riuscivano ad ottenere delle forti risposte corticali che sono le attività elettriche responsabili delle induzioni cerebrali e suggerì il loro uso anche come strumento per diagnosi mediche nelle problematiche dell'udito o di natura neurologica. Scoprì infatti che alcuni soggetti affetti dal morbo di Parkinson non riuscivano a percepire i toni binaurali e che gli stessi soggetti sottoposti a terapia farmacologica erano poi in grado di percepirli. In seguito altri ricercatori come il Dr. Norman Shealy e il Dr. Glen Solomon misero in evidenza le potenzialità terapeutiche di questi suoni generati nel cervello per la cura complementare del mal di testa o per la stimolazione del rilascio della serotonina negli stati di depressione. Gli studi continuarono e nel 1990 ricercatori come il Dottor Russell, il Dr. Carter e altri esplorarono le vaste potenzialità di utilizzo delle induzioni cerebrali con l'ADD e i disturbi di apprendimento, conducendo ricerche anche per la stanchezza cronica, il dolore cronico l'ipertensione e una serie di altri disturbi. Una costante ricerca continua ancora oggi con il lavoro del Dr. Thomas Budzynski, David Siever e molti altri.
Esistono numerosi e vasti campi di applicazione per i quali i toni binaurali per alcune fonti sarebbero efficaci, ma senza prove sperimentali definitive. Tra queste, la cura per l'abuso di sostanze stupefacenti, tabagismo, alcolismo , potenziamento della memoria, potenziamento dell'apprendimento, potenziamento dell'erezione per soggetti con disfunzioni erettili. I frequenti risultati ottenuti in questi campi potrebbero essere attribuiti a suggestione.
Nonostante la disponibilità di solidi studi scientifici empirici e una grande quantità di prove aneddotiche il mondo scientifico è ancora molto scettico sulle induzioni cerebrali e il training cerebrale, ma le informazioni si stanno diffondendo ogni giorno sempre di più tra psicologi, cliniche di salute mentale, musicoterapeuti, naturopati, allenatori, insegnanti e professionisti del settore che stanno scoprendo le induzioni cerebrali trovandole estremamente utili e praticamente prive di controindicazioni ed effetti collaterali. Per un approfondimento sull'argomento suggerisco di visitare il sito : www.amadeux.net da cui ho tratto le informazioni per la stesura di questo articolo.
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