Centro Studi Naturopatici

Per appuntamenti o Informazioni contattare la Farmacia dr. Dall'Ara Francesca SaS di San Quirico (Vicenza) al numero 0445 473611


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martedì 2 febbraio 2016

Quando la meditazione si fa musica e danza

Tutte le tradizioni mistiche del mondo pongono l’accento sul grande potere del silenzio e del ritiro solitario per raggiungere l’armonia interiore. Tuttavia da sempre l’uomo ha posto grande importanza alla musica che ha sempre occupato un posto d’onore in ogni momento della sua vita quotidiana, nelle sue cerimonie, durante i suoi momenti di gioia e di profonda disperazione. Lungo tutta la sua storia l’uomo ha confermato il potere taumaturgico della musica . In Europa già Platone sosteneva che la musica cura l’anima e addirittura la considerava “filosofia suprema” perché è in grado di esprimere emozioni e Stati dell’animo che le sole parole non possono concettualizzare. Egli stesso scriveva che se è opportuno per l’uomo fare una buona e regolare attività fisica è anche doveroso prendersi cura delle proprie emozioni e della propria anima attraverso la musica che lui considera della stessa natura dell’anima. Altre tradizioni mistiche mettono in relazione la meditazione con la musica e la danza. Per la traduzione indiana il dio Śiva è considerato il grande danzatore cosmico. Come ben esprime Alain Daniélou nel suo libro “Śiva e Dioniso” ( 1980, Op. cit., p. 181) « La materia, la vita, il pensiero non sono che relazioni energetiche, ritmo, movimento e attrazione reciproca. Il principio che dà origine ai mondi, alle varie forme dell'essere, può dunque essere concepito come un principio armonico e ritmico, simboleggiato dal ritmo dei tamburi, dai movimenti della danza. In quanto principio creatore, Śiva non profferisce il mondo, lo danza. » Śiva è anche chiamato Naṭarāja, il Re della Danza, e molte sono le rappresentazioni nella tradizione indiana che hanno come soggetto il Dio danzante. La più nota è quella di Śiva con quattro braccia all'interno di un arco di fuoco. La chioma del Dio è intrecciata e ingioiellata e le ciocche inferiori si sollevano nel vento. Indossa pantaloni aderenti ed è adorno di bracciali, orecchini, anelli, cavigliere e collane; una lunga sciarpa gli ondeggia attorno. È questa l'immagine più popolare, e corrisponde alla danza detta nādānta, quella che secondo tradizione Śiva effettuò a Chidambaram (o Tillai), nella foresta di Tāragam . Chidambaram era luogo considerato centro dell'Universo: il fatto che Śiva si trovi là simboleggia, nella corrispondenza col microcosmo, che il luogo in cui Dio danza è il centro dell'uomo, il suo cuore, e allora il messaggio simbolico diventa quello di liberare l'uomo dall'illusione e dalla sofferenza. La simbologia è quindi quella dell'eterno mutamento della natura, dell'universo manifesto, che attraverso la danza e l’armonia della musica Śiva equilibra con armonia, determinando la nascita, il moto e la morte di ogni cosa. Un’altra tradizione a me cara che pone molta importanza alla musica come mezzo di elevazione spirituale è quella del Sufismo in medio oriente. Nelle grandi civiltà del Medio Oriente la musica ha occupato un posto importantissimo nella concezione cosmologica dei popoli. Essa per il Sufismo esprime l’armonia del cosmo e viene considerata quintessenza della creazione e mezzo per compiere il proprio cammino verso Dio. Come ho già potuto scrivere in un articolo precedente tutti i i Sufi camminano verso Dio ma possono scegliere percorsi diversi ed alcuni di essi elevano la musica la danza e la poesia a tramiti per raggiungere la beatitudine. Tra di essi sicuramente Rumi ,grande poeta e mistico e il maestro Sufi che più esprime questa tradizione. La parola maqam viene usata nel sufismo, nel suo significato di “stazione”. Il lungo e faticoso cammino attraverso il quale il Sufi riesce a scrollarsi di dosso i veli e il fardello della materialità, a purificare se stesso fino ad avere un “cuore bianco e puro come la neve” (Rumi) che gli permette di avvicinarsi a Dio, è un percorso arduo e richiede tappe progressive, dette appunto “stazioni”. Il suono dell’aria, tra quelli dei quattro elementi cosmologici, è quello che si pone al di sopra degli altri e favorisce l’estasi; più in alto ancora c’è il suono stesso della Creazione, quello dell’etere, che tutto comprende ma che solo mente e cuore puri possono percepire. Nell’ascolto della musica non bisogna cercare l’emozione perché , non sono i sensi esteriori che devono prevalere ma quelli interiori. Come nelle mudra o posizioni dei meditanti di ogni tradizione anche per i Sufi ogni piccolo gesto assume una valenza simbolica importantissima, con l’accompagnamento del nay, il flauto di canna, dei tamburi, di cordofoni. Non si sentono solo gli strumenti ma la voce stessa dei Sufi che, quasi ipnoticamente, ripete la sillaba hu, Lui, Allah, a cui seguono quelle della professione di fede: , “Non c’è Dio all’infuori di Dio”. Così facendo, i Sufi riescono a proiettarsi in una dimensione spirituale e a percepire il suono etereo della Creazione, la voce ineffabile di Dio che l’umanità dimentica quando, nascendo, il corpo materiale imprigiona l’anima. Per concludere anche per una tradizione meditativa estrema come lo Zen il suono è un elemento di grande rilievo. Spesso il suono viene utilizzato nei koan (rompicapo senza senso concettuale) che i maestri assegnano ai discepoli per spingerli ad una soluzione non concettuale ma intuitiva e non duale. Famoso resta il koan di un maestro della scuola Rinzai che battendo le mani chiese : “se questo è il suono di due mani quale è il suono di una mano sola?” L'allievo in addestramento deve ripetere continuamente questo suono fino a diventare lui stesso il koan, penetrandone l'essenza profonda e riportando al maestro il risultato raggiunto attraverso la sua comprensione non concettuale. Ma senza scomodare i koan possiamo osservare come il tempo stesso nei monasteri Zen sia scandito dai suoni della campana che ne segnano l'inizio e la fine. “Il colore del picco il suono della valle tutto è la voce e la figura di Shakyamuni.” Dogen Zenji

sabato 30 gennaio 2016

Trasferimento del Centro Studi Naturopatici

Comunico che dal primo febbraio il Centro Studi Naturopatici è trasferito nella sede storica in Via Lora di Sopra 79/a a Novale di Valdagno. Anche la farmacia di riferimento cambia perché inizierò una nuova collaborazione di lavoro presso la farmacia del Dr. Dall'ara Paolo in via Fabio Filzi 12 a San Quirico di Valdagno. Pertanto i consigli per la gestione dei bambini ,utilizzando rimedi naturali e omeopatici, verranno gestiti presso questa farmacia a partire dal primo marzo. Il servizio whatsapp dato finora gratuitamente dal Centro studi Naturopatici per consigli alle mamme in merito alle patologie stagionali dei bambini rimane tale previa iniziale iscrizione presso la farmacia di San Quirico. Questa decisione è stata presa perché mi capita troppo spesso di dare consigli a persone che non conosco o per bambini che non vedo da troppo tempo. Pertanto chi intende aderire all'iniziativa è pregato di recarsi in farmacia con il bambino o i bambini perché in quell'occasione verrà redata una scheda costituzionale del bambino in modo da gestire al meglio le sue problematiche di salute. Per coerenza a partire da aprile non darò risposta a richiesta whatsapp inerenti a bambini non iscritti al servizio e inviterò l'interessato a recarsi presso la farmacia con il bambino per il colloquio diatesico costituzionale. Invito inoltre quanti interessati a cliccare mi piace ( e invitare gli amici a farlo ) sulla pagina Facebook denominata Centro Studi Naturopatici che diventa di fatto la Comunity di tutte le persone interessate alle attività dello studio o per quanti sono interessati ad approfondire tematiche legate al benessere naturale. L'intento è quello di aprire un canale facile e acessibile a tutti in cui ogni persona può porre quesiti di interesse generale a cui io cercherò di dare una risposta aprendo di fatto un dibattito su tematiche che potrebbero interessare a tutti. Ringrazio fin da ora tutti coloro che vorranno ancora condividere con me questo nuovo percorso.

domenica 24 gennaio 2016

Troppo Zucchero non addolcisce il cervello

Riporto con piacere questo articolo uscito su farmacia news che ritengo utile divulgare. Ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma hanno evidenziato che un eccessivo e prolungato consumo di zuccheri, una dieta squilibrata o il diabete possono alterare le performance del nostro cervello. Infatti la presenza di concentrazioni elevate di zucchero simili a quelle che possono verificarsi in caso di diabete le cellule staminali del cervello, fondamentali per i processi di apprendimento e memoria nonché per la riparazione dei danni cerebrali, non riescono più a riprodursi e, quindi, a garantire il necessario ricambio di neuroni nell'ippocampo, centro nevralgico della formazione dei ricordi. Ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma hanno evidenziato che un eccessivo e prolungato consumo di zuccheri, una dieta squilibrata o il diabete possono alterare le performance del nostro cervello. Infatti la presenza di concentrazioni elevate di zucchero simili a quelle che possono verificarsi in caso di diabete le cellule staminali del cervello, fondamentali per i processi di apprendimento e memoria nonché per la riparazione dei danni cerebrali, non riescono più a riprodursi e, quindi, a garantire il necessario ricambio di neuroni nell'ippocampo, centro nevralgico della formazione dei ricordi. In un lavoro pubblicato la settimana scorsa sulla rivista Cell Reports, i ricercatori hanno inoltre osservato che nel cervello di animali sottoposti restrizione calorica (dieta ipocalorica comparabile a una dieta di circa 1500 calorie al giorno) aumenta il numero di cellule staminali cerebrali. Le cellule staminali neurali sono fondamentali per il mantenimento nel tempo delle funzioni cerebrali, e un loro difetto di numero e/o di funzione è oggi considerato tra le cause del declino cognitivo nell’anziano. Lo studio, svolto dai gruppi di ricerca di Giovambattista Pani (Patologia Generale) e di Claudio Grassi (Fisiologia Umana), in collaborazione con ricercatori dell’Istituto di Fisica, mostra che un eccesso di glucosio (come quello che, per esempio, si genera nel diabete) compromette la funzione di tali cellule, riducendo la loro capacità di moltiplicarsi. La ricerca svela dunque uno dei motivi per cui, come oggi largamente riconosciuto dalla comunità scientifica, una dieta scorretta e troppo ricca di zuccheri deteriora le performance cognitive. Ma lasciamo parlare chi direttamente ha svolto la ricerca : “Abbiano inizialmente esaminato - spiega Pani, ideatore dello studio - cosa avviene in provetta quando le cellule staminali neurali sono esposte a un eccesso di zucchero. Ebbene questa condizione sembra impedire alle staminali - normalmente presenti nell’ippocampo, sede della memoria - di autorinnovarsi. In sostanza, un eccesso di zucchero brucerebbe le riserve cellulari che servono al cervello per produrre nuovi neuroni. Quindi, temiamo che chi consuma troppo zucchero presenti una minore rigenerazione neurale con un conseguente impatto negativo sulle performance cognitive”. Partendo da tale osservazione il lavoro ha esplorato nel dettaglio il meccanismo molecolare che sta alla base dell’effetto del glucosio sulle cellule staminali, rivelando un complesso sistema di “percezione dei nutrienti”, che coinvolge due molecole note ai neuroscienziati: il fattore di trascrizione CREB e la Sirtuina 1, quest’ultima conosciuta per i suoi effetti sulla longevità. Infine il team di ricercatori, tra cui Salvatore Fusco e Lucia Leone, ha cercato di confermare le osservazioni compiute in provetta in animali da esperimento mantenuti in regime di restrizione calorica (dieta ipocalorica) per un periodo di tempo di circa quattro settimane. In accordo con i risultati ottenuti in vitro, si è osservato che le cellule staminali nell’ippocampo di questi animali sono più numerose (indice di un più efficace autorinnovamento) rispetto a quelle presenti nel cervello di animali nutriti senza alcuna restrizione. È peraltro noto da tempo come la restrizione calorica migliori le performance cognitive dell’animale, anche se i meccanismi cellulari e molecolari che sono alla base di tale fenomeno sono rimasti per molto tempo ignoti. “Il nostro lavoro - conclude Grassi - ha svelato un nuovo meccanismo di regolazione delle cellule staminali cerebrali che, probabilmente, rappresenta un meccanismo generale di controllo del compartimento staminale in risposta a diversi stimoli. Le vie molecolari da noi individuate potrebbero essere bersaglio di interventi nutrizionali e farmacologici volti a preservare e potenziare questa importante «riserva cellulare» presente nel nostro cervello, soprattutto nel corso dell’invecchiamento e nelle malattie neurodegenerative.”

giovedì 21 gennaio 2016

Quando l'acqua fresca risolve i problemi

C’è in questo ultimo periodo un notevole dibattito omeopatia si omeopatia no riacutizzato dalla recente uscita del libro del Professor Silvio Garattini intitolato “E’ acqua fresca” di denuncia della mancanza di efficacia di questa forma di terapia e di denuncia di tutti coloro, medici, farmacisti e chi più ne ha più ne metta, che utilizzano consigliano o prescrivono i rimedi omeopatici. Paradossalmente nello stesso periodo è uscito un altro libro del Dr. Giovanni Gorga Amministratore di Guna Italia , “Elogio dell’omeopatia” che di fatto confuta le tesi sostenute dal Professor Garattini. Ma al di là di tutte le considerazioni scientifiche che si possono fare sull’argomento restano indelebili le esperienze di ogni giorno di chi l’omeopatia la consiglia, la assume e la prescrive. Tanto per citare un caso interessante, tra i molti citabili, riporto il caso di un bambino di 5 anni Matteo trattato per tre mesi dal suo dermatologo per delle verruche piane al viso senza nessun risultato apprezzabile se non una estensione delle stesse dal mento sede di infezione iniziale a tutto il viso compresa la zona perioculare. Come quasi tutti gli altri tipi di verruche, anche quelle piane sono causate dall’azione del virus papilloma umano, conosciuto anche con la sigla HPV. Solitamente, le verruche piane vengono trasmesse sia indirettamente che direttamente a seguito di un contatto con una fonte affetta dal virus. Può anche succedere che l’HPV entri a contatto con una persona a seguito dell’utilizzo di un oggetto in comune con un individuo che ha le verruche piane, come può essere una maglietta, un asciugamano, un paio di guanti. Che le verruche piane siano una rogna è risaputo anche perché sono terribilmente contagiose, e possono moltiplicarsi includendo gambe, braccia o qualsiasi altra parte del corpo. Dopo tre mesi di terapia e un abbondante esborso economico il dermatologo dichiarare di non poter più fare nulla dato che ora le verruche sono anche in zone non trattabili mediante cauterizzazione. Il bambino in questione si presenta a settembre in queste condizioni:
Dopo l’utilizzo di soli rimedi omeopatici e senza agire direttamente sulla pelle tramite creme o altro a novembre la situazione è questa:
Meditate gente.... meditate NB: il nome del bambino è un nome di fantasia e la madre ha dato il consenso all'utilizzo delle immagini

lunedì 28 dicembre 2015

Corso Introduttivo Sali di Shuessler

Dato il notevole interesse suscitato dal corso introduttivo di omeopatia classica pediatrica ho deciso di organizzare, per gli interessati, un corso introduttivo sull'utilizzo dei sali di Schussler. Nati nella seconda metà dell’ottocento grazie al medico tedesco Wilhelm Schüssler, sono dodici preparati a base di sali minerali diluiti, utilizzati a scopo terapeutico in medicina naturale e complementare particolarmente interessanti in campo pediatrico. I sali di Schüssler sono diluiti e dinamizzati omeopaticamente ma non sono da considerarsi omeopatici perchè non seguono la regola del simillimum. Seguono solo la diluizione omeopatica che permette loro di entrare meglio nel sangue mediante la mucosa della bocca ed arrivare direttamente, attraversando la membrana cellulare, a portare “l’informazione” del sale là dove necessaria. Il corso e' dedicato alle mamme che hanno già seguito il corso di omeopatia classica e a quanti interessati all'argomento. Come il solito è organizzato dal Centro Studi Naturopatici in collaborazione con la Farmacia Marangon Dr. Lidia . Il corso si terra' presso la sede di Castelgomberto del Centro Studi Naturopatici in via degli alpini 1/a a Castelgomberto (sopra la Farmacia Marangon Dr. Lidia) per un massimo di 15 partecipanti . Il costo complessivo del corso per ogni partecipante e' di quaranta Euro da versare al primo incontro e comprende la partecipazione ai tre incontri previsti e copia delle slide e altro materiale di approfondimanto. E' possibile iscriversi al corso contattando direttamente il Dr. Bevilacqua Marco docente del corso, al seguente indirizzo mail cs.nat@hotmail.it .Per iscriversi e' sufficiente inviare i seguenti dati : nome, cognome, numero di telefono e mail di riferimento. Il curriculum del Dr Bevilacqua può essere consultato sul sito del Centro Studi Naturopatici : www.centrostudinaturopatici.it . Da marzo sarà disponibile anche il corso di fitoterapia e gemmoterapia pediatrica per chi fosse interessato. Sarete comunque avvisati al momento opportuno.

martedì 13 ottobre 2015

Corso introduttivo all'utilizzo dei rimedi omeopatici in pediatria

Anche quest'anno viene organizzato il corso di omeopatia dedicato alle mamme e ai papà e organizzato dal Centro Studi Naturopatici in collaborazione con la Farmacia Marangon Dr. Lidia . L'obiettivo principale del corso e' quello di rendere i genitori consapevoli delle potenzialità dell'omeopatia in età pediatrica ed aiutarle nella scelta dei rimedi omeopatici da tenere in casa per iniziare tempestivamente il trattamento delle piccole patologie. La quinta edizione del corso si svilupperà in quattro appuntamenti serali tra novembre e dicembre. Durante le due ore saranno affrontati tutti gli argomenti di maggior interesse in campo pediatrico. Il corso si terra' presso il Centro Studi Naturopatici in via degli alpini 1/a a Castelgomberto (sopra la Farmacia Marangon Dr. Lidia) per un massimo di 10 partecipanti . Al raggiungimento dei dieci partecipanti gli interessati verranno inseriti in una lista di attesa utilizzabile per coprire eventuali posti che si rendessero disponibili o per l'iscrizione ad un corso successivo. Il costo complessivo del corso per ogni partecipante e' di quaranta Euro da versare al primo incontro e comprende la partecipazione agli incontri e copia delle slide e altro materiale di approfondimento . E' possibile iscriversi al corso contattando direttamente il Dr. Bevilacqua Marco docente del corso, al seguente indirizzo mail cs.nat@hotmail.it o recandosi in farmacia a Castelgomberto. Per iscriversi e' sufficiente inviare i seguenti dati : nome, cognome, numero di telefono e mail di riferimento. Di seguito il programma delle quattro serate: Primo incontro Venerdì 6 novembre dalle ore 20,00 Chi è il mio bambino? - Breve storia dell'omeopatia e introduzione alle sue leggi fondamentali - Le costituzioni omeopatiche e i rimedi costituzionali di terreno Secondo incontro Venerdì 20 novembre dalle ore 20,00 Patologie invernali prevenzione e cura - Prevenzione delle patologie invernali - Come affrontare la tosse - Come affrontare il raffreddore - Come affrontare l'otite Terzo incontro Venerdì 4 dicembre dalle ore 20,00 Patologie estive e non solo - Punture di insetto, prevenzione e cura - Scottature da sole - Chinetosi - Gastroenteriti - Allergie stagionali prevenzione e cura Quarto incontro Venerdì 18 dicembre dalle ore 20,00 Dermatite atopica nel bambino, Varie ed eventuali - Dermatite atopica e dermatite da pannolino - Prevenzione dei danni da vaccinazione - Il mio bambino non dorme

domenica 22 febbraio 2015

Il magico mondo della Micoterapia

Dopo un periodo molto lungo di inattività, determinato dall'impegno per il corso di studi superiori in naturopatia che stà per concludersi, ritorno a scrivere di un argomento che considero molto interessante che
è l’utilizzo dei funghi per il ripristino della salute . I funghi fino a poco tempo fa non erano molto conosciuti al grande pubblico come rimedi naturali efficaci e molto potenti ma anche la scienza non era riuscita a collocarli correttamente e li riteneva facenti parte del mondo vegetale. Oggi invece vengono considerati appartenenti ad un regno vivente indipendente e la loro composizione viene studiata sistematicamente, riscoprendo le loro proprietà terapeutiche ben conosciute nel mondo antico soprattutto in Cina ed in Giappone. I funghi risultano più vicini al mondo animale che al mondo vegetale e possono essere considerati il regno di passaggio tra il regno minerale e i regni vegetale e animale. Essi infatti non compiono la sintesi clorofilliana come le piante ma traggono il loro sostentamento da materiale organico di origine vegetale o animale. Inoltre presentano caratteristiche biochimiche esclusive non riscontrabili negli altri regni che ne fanno un organismo a sé stante con importanti caratteristiche terapeutiche. Essendo evolutivamente più vicini agli animali che alle piante, hanno sviluppato meccanismi biochimici di difesa nei confronti di patologie che solitamente affliggono anche l’uomo e quindi sono una preziosa fonte di sostanze utili in terapia. Tutti i funghi presentano delle sostanze definite metaboliti primari utili per la loro sopravvivenza come enzimi, aminoacidi, polisaccaridi che determinano le proprietà terapeutiche comuni a tutti. Ogni specie invece sintetizza sostanze peculiari, definite metaboliti secondari, con la funzione di difesa nei confronti di predatori o di patologie che caratterizzano un dato fungo da un punto di vista terapeutico. Tra i metaboliti primari comuni a tutti i funghi bisogna ricordare i polisaccaridi che si trovano sulla parete cellulare dei funghi e che sono conosciuti come Beta Glucani. I Beta Glucani di cui sono particolarmente ricchi i funghi medicinali presentano una marcata capacità di attivare il sistema immunitario e il loro meccanismo di azione è basato sullo stimolo e sulla attivazione sia della immunità innata che dell’immunità adattativa del nostro organismo. Ne consegue un interessante attivazione delle difese organiche sia nei confronti di patologie infettive sia nei confronti di patologie tumorali. Tuttavia la cosa più interessante è che i Beta Glucani sono in grado di stimolare il sistema immunitario rimodulando la sua risposta nei confronti del patogeno o della cellula tumorale senza creare condizioni di iper stimolazione. Per questo motivo la loro somministrazione risulta sicura in caso di somministrazione a persone con patologie autoimmuni o potenzialmente predisposte alle stesse. I beta glucani inoltre sona anche protettivi nei confronti del sistema cardiovascolare dato che riducono i livelli ematici di LDL (colesterolo cattivo) e si legano agli acidi biliari favorendone lo smaltimento. Essendo molecole complesse sono in grado di chelare parte degli zuccheri presenti nel cibo e quindi sono in grado di regolare indirettamente i livelli di insulina contribuendo in questo modo a ridurre l’infiammazione sistemica. Studi clinici hanno evidenziato che l’assunzione di Beta Glucani può prevenire l’insorgenza di diabete di tipo due . I funghi sono inoltre utili non solo nella fase preventiva antitumorale ma anche in corso di chemio e radioterapia dato che sono in grado di proteggere dall’attacco dei radicali liberi nei confronti di parti essenziali del sistema immunitario che più facilmente si riprende dopo la terapia antitumorale anche grazie a fattori biochimici essenziali per il ripristino della attività proliferativa del midollo osseo.