Centro Studi Naturopatici

Per appuntamenti o Informazioni contattare la Farmacia dr. Dall'Ara Francesca SaS di San Quirico (Vicenza) al numero 0445 473611


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giovedì 1 dicembre 2016

L'elefante, la scimmia e la via per la meditazione

Oggi vorrei postare qualche riflessione su un tema che mi è caro ma che non ho mai affrontato attraverso un post condiviso. La gestione dello stress è necessariamente parte integrante del percorso di salute che un Naturopata ,con la mia formazione, deve proporre durante le consulenze con i propri clienti. Tuttavia questo argomento è spesso materia di riflessione e di scambio di idee con il cliente solo dopo alcune consulenze, quando il rapporto con la persona si è consolidato ed è possibile parlare di tematiche, come la meditazione e la pratica del lasciare andare, che solo allora possono essere comprese e soprattutto accolte data la fiducia ormai instaurata. In un primo momento ci si rivolge a tecniche legate all'uso di integratori che possono aiutare ad abbassare i livelli di stress accumulato ma le tecniche che maggiormente comportano un miglioramento della qualità di vita delle persone sono da ricercarsi nella presa di coscienza che qualcosa nella propria vita deve essere modificato e che vi sono dei mezzi abili che ci permettono di farlo. Uno di questi mezzi abili è  certamente la meditazione che in epoche remote apparteneva anche alla cultura occidentale ma che ha raggiunto risultati inimmaginabili soprattutto in oriente e in particolare modo nei paesi di cultura  buddista.  Esistono infiniti modi di meditare tanti quanti sono i meditatori e spesso, soprattutto per i principianti, è utile rivolgersi ad una persona che ha già dimestichezza con uno di questi metodi per poter partire da lì e definire poi il proprio modo di meditare. Trovo utile in studio utilizzare un metodo visivo mutuato dalla tradizione buddista tibetana per descrivere il percorso che ogni meditatore deve compiere per raggiungere un buon livello di meditazione e consapevolezza. In studio ho appeso il tangka raffigurato nell'immagine riportata nel post. La tradizione tibetana utilizza questi dipinti su tessuto per focalizzare l'attenzione delle persone su tematiche legate alla pratica religiosa. Possono essere  rappresentate varie manifestazioni del Buddha ma anche argomenti più legati alla pratica quotidiana tra cui la via per raggiungere l'illuminazione attraverso la meditazione . La pratica dello SHI-NE che traduce il termine sanscrito Samatha  indica la meditazione come via per calmare la mente. Samatha si può tradurre con dimorare nella tranquillità quindi raggiungere uno stato di calma mentale che  permette di abbassare i livelli di stress, di modulare l'intensità dei pensieri e delle passioni. Il tangka in questione presenta una immagine tradizionalmente utilizzata dalle scuole buddiste tibetane nella quale lo sviluppo di Shi-Ne ,nei suoi vari stadi, è illustrato per mezzo della figura di un elefante e del suo conduttore. Il primo stadio del sentiero illustra lo sviluppo della concentrazione. L'elefante rappresenta la mente e il conduttore è il meditante. L'elefante è un animale selvaggio che può diventare pericoloso se fuori controllo e in questa fase del percorso è rappresentato nero dato che la mente del principiante non è sotto controllo e del tutto inconsapevole. Una volta domato l'elefante sarà molto utile al suo padrone e così sarà anche la mente per il meditante quando avrà raggiunto un livello di consapevolezza sufficiente.L'elefante in questa fase è condotto da una scimmia che rappresenta l'agitazione mentale che caratterizza il meditante al primo stadio. Dietro all'elefante c'è il meditante stesso che cerca di ottenere il controllo della sua mente. In una mano tiene una corda, simbolo dell'attenzione, e nell'altra tiene un uncino, simbolo della vigilanza.
In questa fase il meditante non ha alcun controllo sulla propria mente. L'elefante segue la scimmia senza porre la minima attenzione al meditante.
Nella seconda scena rappresentata,  il meditante ha quasi raggiunto l'elefante e nella terza è riuscito a lanciare la corda  sul collo dell'animale. Ora l'elefante si volge verso il meditante a significare che in questo stadio la mente è trattenuta dall'attenzione  (la corda).
In questo stadio, sul dorso dell'elefante, viene raffigurato un coniglio. Il coniglio rappresenta il torpore mentale sottile  che ora il meditante percepisce perché inizia a prender coscienza della sua capacità di dirigere la mente anche se molta strada deve ancora essere percorsa. Tuttavia ora l'elefante è molto più obbediente. Solo raramente il meditante deve usare la corda dell'attenzione e la scimmia che rappresenta l'agitazione mentale segue l'elefante da una certa distanza. Nel sesto stadio l'elefante e la scimmia seguono docilmente il meditante e, dato che non ha più bisogno di focalizzare la sua attenzione per controllare la mente, l'elefante e la scimmia lo seguono docilmente. Il coniglio simbolo del torpore sottile è ora sparito. Nel settimo stadio la mente ha raggiunto una condizione di stabilità e il meditante lascia che l'elefante proceda da solo perché non è necessario ne la corda dell'attenzione ne  il gancio  della vigilanza. L'agitazione mentale non affligge più il meditante e la scimmia conseguentemente ha lasciato definitivamente la scena. Gli animali via via che il sentiero viene percorso perdono di colore perché il meditante acquista il controllo progressivo della situazione. All'ottavo stadio l'elefante è diventato completamente bianco. Segue l'uomo perché la mente è ora completamente ubbidiente. Nel nono stadio il meditante siede in meditazione e l'elefante dorme ai suoi piedi, la mente è completamente al servizio del meditante. Questo sono i nove stadi per il sviluppo  dello SHI-NE a cui va aggiunto un decimo stadio che rappresenta l'ottenimento di SHI-NE e che viene rappresentato dalla scena in cui il meditante siede sul dorso dell'elefante.
Oltre al decimo stadio è descritto anche un undicesimo stadio in cui il meditante è raffigurato mentre cavalca l'elegante brandendo una spada fiammeggiante. Questo stadio rappresenta il raggiungimento di vipassana che in pali significa "visione profonda" . Questo è uno stato mentale nel quale la vigilanza mentale raggiunta permette di riconoscere l'autentica natura dei fenomeni. Il dipinto riporta anche altri simbolismi tra cui il fuoco che rappresenta l'energia necessaria e la disciplina che serve per raggiungere SHI-NE. Le dimensioni del fuoco vanno via via diminuendo perché, proseguendo sul sentiero, il meditante pone sempre meno sforzo per raggiungere lo stato di meditazione. Il fuoco riappare infine all'undicesimo stadio perché a questo punto il meditante si incammina sul sentiero che conduce a vipassana.





giovedì 25 agosto 2016

Corso introduttivo all'utilizzo della Floriterapia di Bach e corso pratico di Riflessologia del piede

Nel mese di ottobre il Centro Studi Naturopatici, in collaborazione con la Farmacia Dr. Dall'Ara di San Quirico, organizza il primo corso PRATICO di floriterapia secondo Edward Bach. Lo scopo del corso è quello di fornire indicazioni utili per l'assunzione in autonomia dei fiori ,come prescritto dal Dr Bach, e di imparare ad utilizzare i fiori selezionati con una tecnica molto antica di Riflessologia del piede. Le serate del corso infatti saranno suddivise in due momenti distinti. Durante la prima parte verranno descritti i fiori suddivisi a seconda dei sette gruppi individuati dal Dr Bach, che corrispondono a sette stati emotivi individuati dall'autore stesso. Nella seconda parte verrà invece proposta una dimostrazione di Riflessologia del piede per imparare questa antica tecnica di massaggio riflessologico utilizzando i fiori stessi. Il corso è rivolto a chiunque voglia imparare ad utilizzare i fiori di Bach e la tecnica della Riflessologia del piede da applicare poi a tutta la famiglia. Il corso si terra' presso la Farmacia di San Quirico di Valdagno in via Filzi 12 (lungo la statale che porta a Recoaro Terme). Il costo complessivo del corso per ogni partecipante e' di cinquanta Euro da versare al primo incontro e comprende la partecipazione ai quattro incontri previsti , copia della mappa riflessologica, copia del libro "I dodici guaritori" di Edward Bach In PDF e altro materiale di approfondimento . Il corso verrà attivato al raggiungimento di 15 partecipanti e sarà a numero chiuso e quindi da questo momento sono aperte le prescrizioni. Per la compilazione della lista dei partecipanti farà fede la data di invio della mail con i dati personali. In caso di iscrizioni maggiori a 15 partecipanti verrà creata una lista di attesa in caso si liberasse un posto o per proporre il corso in una successiva edizione. E' possibile iscriversi al corso contattando direttamente il Dr. Bevilacqua Marco docente del corso, al seguente indirizzo mail cs.nat@hotmail.it oppure recandosi o telefonando 0445473611) in farmacia Dall'Ara a San Quirico . Per iscriversi e' sufficiente inviare via mail i seguenti dati : nome, cognome, codice fiscale per la ricevuta, numero di telefono, mail di riferimento per l'invio del materiale didattico. Il curriculum del Dr Bevilacqua può essere consultato sul sito del Centro Studi Naturopatici : www.centrostudinaturopatici.it . Il corso si terrà nelle seguenti date a partire dalle ore 20,15 : Lunedì 26 settembre Martedì 4 ottobre Giovedì 13 ottobre Martedì 18 ottobre PROGRAMMA del Corso - La biografia di Edward Bach - La scoperta dei 38 rimedi e la visione di malattia di Edward Bach - Le emozioni, gli Stati d'animo e i livelli interpretativi secondo Edaward Bach e la psicologia trans personale - La preparazione dei rimedi e modalità di assunzione e di utilizzo orale e in Riflessologia - Presentazione di ogni singolo fiore e diagnosi differenziale tra stati emotivi - Introduzione al metodo di Riflessologia del piede applicato alla floriterapia - Esempio pratico di trattamento riflessologico classico - Esempio pratico di trattamento riflessologico con l'utilizzo dei fiori di Bach - Presentazione della tabella di riferimento per il trattamento riflessologico con i fiori di Bach - Fiori contro la paura e Riflessologia associata.

giovedì 7 aprile 2016

Corso Introduttivo di Fitoterapia Pediatrica

Dato il notevole interesse suscitato dai corsi che ho organizzato negli ultimi quattro anni ho deciso di organizzare, per gli interessati, un corso introduttivo sull'utilizzo dei fitoterapici in età pediatrica. La fitoterapia non è una terapia alternativa e non è priva di effetti collaterali. Eppure, molto spesso, le mamme e i papà utilizzano questa forma di terapia senza essere particolarmente informati sul prodotto scelto o proposto dal pediatra, dal farmacista o dall'erborista. Ho quindi pensato di proporre un corso suddiviso in tre serate allo scopo di dare una corretta informazione sull'utilizzo di questi preparati affinché possano essere somministrati con consapevolezza e correttezza. Il corso prevede una parte introduttiva generale sulle forme farmaceutiche in uso tradizionalmente in fitoterapia e l'individuazione di quelle utilizzabili in pediatria con una certa sicurezza. Le successive due lezioni saranno dedicate alle piccole patologie che possono essere curate attraverso l'utilizzo di questi preparati. Come il solito è organizzato dal Centro Studi Naturopatici in collaborazione con la Farmacia Dall'Ara Dr. Paolo di San Quirico in cui ora lavoro. Il corso si terra' presso la sala parrocchiale del centro giovanile di San Quirico di Valdagno in via don Enrico Tazzoli (entrata di fronte alle poste). Il costo complessivo per ogni partecipante è di quaranta euro da versare al primo incontro e comprende la partecipazione ai tre incontri e il materiale didattico. E' possibile iscriversi al corso contattando direttamente il docente alla mail cs.nat@hotmail.it oppure recandosi in farmacia Dall'Ara a San Quirico. Per iscriversi è sufficiente inviare via mail i seguenti dati: Nome, Cognome numero di telefono, mail di riferimento e codice fiscale per la ricevuta. Il curriculum del Dr Bevilacqua può essere consultato sul sito dello studio. Primo incontro venerdì 06 maggio ore 20,30 : Definizione di fitoterapia e fitocomplesso Meccanismo d'azione dei fitoterapici Preparazioni dei fitoterapici Introduzione del metodo di produzione degli Estratti Idroenzimatici Secondo incontro venerdì 13 maggio ore 20,30 : Introduzione alla gemmo terapia Linee guida internazionali sull'uso dei fitoterapici in pediatria La fitoterapia applicata nelle patologie pediatriche: Infezioni respiratorie ricorrenti Disturbi gastrointestinali Terzo incontro venerdì 27 maggio ore 20,30 : La fitoterapia applicata nelle patologie pediatriche: Patologie dermatologiche Disturbi del sonno Infezioni delle vie urinarie

sabato 12 marzo 2016

CLICCA MI PIACE SU FACEBOOK

Carissimi ho dotato lo studio di una pagina facebook. L'intento è quello di creare una comunity attorno allo studio per veicolare messaggi sulla salute e la medicina complementare e per informare sugli eventi che verranno organizzati. Invito pertanto a cercare la pagina su Facebook e a cliccare mi piace

domenica 6 marzo 2016

La Strategia Preventiva delle allergie stagionali

Le Malattie Allergiche sono il risultato di una risposta abnorme del sistema immunitario nei confronti di sostanze abitualmente innocue come ad esempio i pollini. In un soggetto allergico (20% della popolazione in Italia ) il contatto con tali sostanze determina una risposta spontanea ed esagerata da parte del suo sistema immunitario definita reazione allergica. E’ inoltre molto frequente che un soggetto allergico a una o poche sostanze diventi, nel tempo, ipersensibile a un numero assai maggiore di allergeni. A seconda che l’allergene sia ingerito, respirato o ci sia contatto diretto, l’allergia si manifesta con diversi quadri clinici e sintomatologici: 1. Rinite 2. Congiuntivite 3. Asma bronchiale 4. Manifestazioni gastroenteriche 5. Manifestazioni dermatologiche 6. Anafilassi sistemica Molti studi evidenziano un certo grado di familiarità nella propensione di un individuo a diventare allergico, anche se questa familiarità non è stata provata in relazione al tipo di allergene. E’ comunque chiaro che la permanenza in ambienti ricchi di antigeni o l’abbassamento delle difese immunitarie, in seguito a una malattia o a un periodo di debilitazione, possono contribuire allo sviluppo di allergie anche in individui non predisposti. Le allergie determinate dall’esposizione e sensibilizzazione dell’organismo ad antigeni inalanti o areodispersi, penetrando nell’organismo attraverso il tratto respiratorio e le congiuntive, in un soggetto allergico danno luogo a rinocongiuntivite spesso accompagnata da asma bronchiale. Allergeni responsabili sono:pollini, acari, derivati epidermici di animali, micofiti ,lattice La reazione allergica causa un’infiammazione delle mucose del cavo oronasale e dell’albero respiratorio, includendo sitomi quali : - congestione e naso gocciolante - starnuti - prurito - lacrimazione degli occhi - tosse continua - respiro corto La migliore strategia contro le malattie allergiche inizia attuando misure di prevenzione idonee per evitare il contatto o l’esposizione alla sostanza allergica e si diversifica in base al tipo di allergene a seconda che sia stagionale, come i pollini, o perennemente presente nell’ambiente di vita come nel caso degli acari. Per quanto riguarda i pollini è importante non rimanere all’aperto nel periodo delle pollinazioni, chiudere le finestre e utilizzare filtri dell’aria e sistemi di condizionamento durante i viaggi in auto, consultando eventualmente anche il calendario pollinico della propria regione e quello del luogo di destinazione prima di intraprendere un viaggio (http://www.pollnet.it). Nel caso delle allergie agli acari e alle muffe è di estrema importanza sanificare il più possibile gli ambienti domestici che spesso presentano polvere, umidità, tendaggi, moquette, impianti di condizionamento non controllati, fonte inesauribile di allergeni perchè favoriscono la crescita di muffe e di acari e la loro diffusione nell’aria. Un’altra strategia preventiva interessante ci è offerta dalla omotossicologia che permette, attraverso rimedi studiati allo scopo, di desensibilizzare l’organismo nei confronti degli allergeni maggiormente responsabili della reazione allergica. Questo trattamento va effettuato nel periodo antecedente la stagione più a rischio per dare modo all’organismo di ridurre la sua reattività nei confronti dell’allergene e quindi rispondere con sintomi decisamente più modesti al contatto con l’agente allergizzante. La strategia di intervento deve anche prevedere l’utilizzo di un drenante fitoterapico specifico per ogni situazione per mettere l’organismo nelle condizioni migliori per il superamento della stagione critica. Per gli allergeni inalatori come i pollini il periodo valido per una strategia preventiva inizia proprio nel mese di marzo quando ancora la carica pollinica è modesta e il risultato può essere ottimale. Se invece l’allergene è sempre presente nell’ambiente, come nel caso degli acari, il momento più appropriato risulta essere il periodo di fine estate prima che inizi la stagione fredda durante la qualle passiamo più tempo all’interno di ambienti chiusi. Invito pertanto chi fosse interessato al problema a recarsi in farmacia per una valutazione della sua situazione e un consiglio mirato.

martedì 23 febbraio 2016

Buona Tarda Estate a tutti !

Secondo la medicina tradizionale cinese a partire dal tre di marzo ,per un tempo di circa ventuno giorni, entreremo nel periodo di influenza della loggia Terra. La loggia Terra, nel cerchio dei Cinque Elementi, esprime la trasformazione, la metabolizzazione e la ridistribuzione delle energie fisiche e mentali. Ma essa esprime anche quella parte di movimento, di dinamismo, che è insito in ciascuno degli altri elementi. È definita come un periodo di passaggio, il volano che fa passare da una stagione all’altra. Ad essa, dal punto di vista temporale, sono stati appunto correlati i 18 giorni di passaggio tra una stagione e l’altra definito in Mtc periodo di tarda estate . In questo periodo di transizione è importante ascoltare i segnali anche insignificanti che il nostro corpo ci propone . In questa stagione si possono presentare con maggior frequenza sintomi legati allo stomaco e alla milza e pancreas, organo e visceri legati a questo elemento. Fame continua e grande voglia di dolce sono i sintomi di squilibrio dell’energia “terra” oltre a non saper rinunciare ad uno o più dei seguenti alimenti, caffè, alcol, prodotti da forno,spremute e tanta frutta cruda, dolci di pasticceria, miele, bevande zuccherate. Si possono manifestare problemi alle gengive, alitosi, cattivo sapore in bocca, cefalea frontale, problemi gastrici, fame nervosa, costipazione, voglia di sapori dolci, addome e arti gonfi, gambe stanche, pigrizia ed un rimuginare mentale continuo tipico delle fasi di transizione. È quindi molto importante prestare più attenzione al cibo che introduciamo e al modo con cui lo introduciamo. L’emozione legata alla loggia “terra” è il pensiero razionale, la capacità di discernere cosa è utile e cosa no, dando alla mente il tempo di “digerire” le attività e proiettarsi sulle attività future.Sarà perciò importante porre particolare attenzione a masticare con calma il cibo per imparare a dare il giusto spazio al nostro nutrimento. Dedichiamo questo tempo a migliorare la nostra presenza consapevole in tutte le cose che facciamo durante la giornata e utilizziamo il momento del pasto come pratica di presenza mentale. Evitiamo gli spuntini veloci, le cene abbondanti, gli snack al distributore e di ingurgitare cibo in piedi davanti al frigo. Cerchiamo di dedicare un po' del nostro tempo per fare attività fisica all’aria aperta; bisogna far muovere le gambe in tutte le stagioni ma soprattutto in questo periodo di risveglio del nostro organismo. Non bisogna dimenticare in questo periodo dell'anno di effettuare una buona detossificazione dell'organismo dalle scorie accumulate durante l'inverno a causa del cibo più grasso e tendenzialmente più calorico che viene consumato durante la stagione fredda. Il drenaggio verrà scelto in relazione a vari fattori tra cui i più importanti sono : l'età della persona le sue condizioni generali di salute, il tipo di alimentazione, la sua costituzione e il livello di attività fisica quotidiana. Potremmo quindi utilizzare rimedi omeopatici per le persone con problemi di salute importanti o fitoterapici - gemmoterapici negli altri casi. Questo è anche il periodo giusto per iniziare un percorso di rieducazione nutrizionale per risolvere eventuali problemi di sovrappeso. Buona tarda estate a tutti.

martedì 2 febbraio 2016

Quando la meditazione si fa musica e danza

Tutte le tradizioni mistiche del mondo pongono l’accento sul grande potere del silenzio e del ritiro solitario per raggiungere l’armonia interiore. Tuttavia da sempre l’uomo ha posto grande importanza alla musica che ha sempre occupato un posto d’onore in ogni momento della sua vita quotidiana, nelle sue cerimonie, durante i suoi momenti di gioia e di profonda disperazione. Lungo tutta la sua storia l’uomo ha confermato il potere taumaturgico della musica . In Europa già Platone sosteneva che la musica cura l’anima e addirittura la considerava “filosofia suprema” perché è in grado di esprimere emozioni e Stati dell’animo che le sole parole non possono concettualizzare. Egli stesso scriveva che se è opportuno per l’uomo fare una buona e regolare attività fisica è anche doveroso prendersi cura delle proprie emozioni e della propria anima attraverso la musica che lui considera della stessa natura dell’anima. Altre tradizioni mistiche mettono in relazione la meditazione con la musica e la danza. Per la traduzione indiana il dio Śiva è considerato il grande danzatore cosmico. Come ben esprime Alain Daniélou nel suo libro “Śiva e Dioniso” ( 1980, Op. cit., p. 181) « La materia, la vita, il pensiero non sono che relazioni energetiche, ritmo, movimento e attrazione reciproca. Il principio che dà origine ai mondi, alle varie forme dell'essere, può dunque essere concepito come un principio armonico e ritmico, simboleggiato dal ritmo dei tamburi, dai movimenti della danza. In quanto principio creatore, Śiva non profferisce il mondo, lo danza. » Śiva è anche chiamato Naṭarāja, il Re della Danza, e molte sono le rappresentazioni nella tradizione indiana che hanno come soggetto il Dio danzante. La più nota è quella di Śiva con quattro braccia all'interno di un arco di fuoco. La chioma del Dio è intrecciata e ingioiellata e le ciocche inferiori si sollevano nel vento. Indossa pantaloni aderenti ed è adorno di bracciali, orecchini, anelli, cavigliere e collane; una lunga sciarpa gli ondeggia attorno. È questa l'immagine più popolare, e corrisponde alla danza detta nādānta, quella che secondo tradizione Śiva effettuò a Chidambaram (o Tillai), nella foresta di Tāragam . Chidambaram era luogo considerato centro dell'Universo: il fatto che Śiva si trovi là simboleggia, nella corrispondenza col microcosmo, che il luogo in cui Dio danza è il centro dell'uomo, il suo cuore, e allora il messaggio simbolico diventa quello di liberare l'uomo dall'illusione e dalla sofferenza. La simbologia è quindi quella dell'eterno mutamento della natura, dell'universo manifesto, che attraverso la danza e l’armonia della musica Śiva equilibra con armonia, determinando la nascita, il moto e la morte di ogni cosa. Un’altra tradizione a me cara che pone molta importanza alla musica come mezzo di elevazione spirituale è quella del Sufismo in medio oriente. Nelle grandi civiltà del Medio Oriente la musica ha occupato un posto importantissimo nella concezione cosmologica dei popoli. Essa per il Sufismo esprime l’armonia del cosmo e viene considerata quintessenza della creazione e mezzo per compiere il proprio cammino verso Dio. Come ho già potuto scrivere in un articolo precedente tutti i i Sufi camminano verso Dio ma possono scegliere percorsi diversi ed alcuni di essi elevano la musica la danza e la poesia a tramiti per raggiungere la beatitudine. Tra di essi sicuramente Rumi ,grande poeta e mistico e il maestro Sufi che più esprime questa tradizione. La parola maqam viene usata nel sufismo, nel suo significato di “stazione”. Il lungo e faticoso cammino attraverso il quale il Sufi riesce a scrollarsi di dosso i veli e il fardello della materialità, a purificare se stesso fino ad avere un “cuore bianco e puro come la neve” (Rumi) che gli permette di avvicinarsi a Dio, è un percorso arduo e richiede tappe progressive, dette appunto “stazioni”. Il suono dell’aria, tra quelli dei quattro elementi cosmologici, è quello che si pone al di sopra degli altri e favorisce l’estasi; più in alto ancora c’è il suono stesso della Creazione, quello dell’etere, che tutto comprende ma che solo mente e cuore puri possono percepire. Nell’ascolto della musica non bisogna cercare l’emozione perché , non sono i sensi esteriori che devono prevalere ma quelli interiori. Come nelle mudra o posizioni dei meditanti di ogni tradizione anche per i Sufi ogni piccolo gesto assume una valenza simbolica importantissima, con l’accompagnamento del nay, il flauto di canna, dei tamburi, di cordofoni. Non si sentono solo gli strumenti ma la voce stessa dei Sufi che, quasi ipnoticamente, ripete la sillaba hu, Lui, Allah, a cui seguono quelle della professione di fede: , “Non c’è Dio all’infuori di Dio”. Così facendo, i Sufi riescono a proiettarsi in una dimensione spirituale e a percepire il suono etereo della Creazione, la voce ineffabile di Dio che l’umanità dimentica quando, nascendo, il corpo materiale imprigiona l’anima. Per concludere anche per una tradizione meditativa estrema come lo Zen il suono è un elemento di grande rilievo. Spesso il suono viene utilizzato nei koan (rompicapo senza senso concettuale) che i maestri assegnano ai discepoli per spingerli ad una soluzione non concettuale ma intuitiva e non duale. Famoso resta il koan di un maestro della scuola Rinzai che battendo le mani chiese : “se questo è il suono di due mani quale è il suono di una mano sola?” L'allievo in addestramento deve ripetere continuamente questo suono fino a diventare lui stesso il koan, penetrandone l'essenza profonda e riportando al maestro il risultato raggiunto attraverso la sua comprensione non concettuale. Ma senza scomodare i koan possiamo osservare come il tempo stesso nei monasteri Zen sia scandito dai suoni della campana che ne segnano l'inizio e la fine. “Il colore del picco il suono della valle tutto è la voce e la figura di Shakyamuni.” Dogen Zenji

sabato 30 gennaio 2016

Trasferimento del Centro Studi Naturopatici

Comunico che dal primo febbraio il Centro Studi Naturopatici è trasferito nella sede storica in Via Lora di Sopra 79/a a Novale di Valdagno. Anche la farmacia di riferimento cambia perché inizierò una nuova collaborazione di lavoro presso la farmacia del Dr. Dall'ara Paolo in via Fabio Filzi 12 a San Quirico di Valdagno. Pertanto i consigli per la gestione dei bambini ,utilizzando rimedi naturali e omeopatici, verranno gestiti presso questa farmacia a partire dal primo marzo. Il servizio whatsapp dato finora gratuitamente dal Centro studi Naturopatici per consigli alle mamme in merito alle patologie stagionali dei bambini rimane tale previa iniziale iscrizione presso la farmacia di San Quirico. Questa decisione è stata presa perché mi capita troppo spesso di dare consigli a persone che non conosco o per bambini che non vedo da troppo tempo. Pertanto chi intende aderire all'iniziativa è pregato di recarsi in farmacia con il bambino o i bambini perché in quell'occasione verrà redata una scheda costituzionale del bambino in modo da gestire al meglio le sue problematiche di salute. Per coerenza a partire da aprile non darò risposta a richiesta whatsapp inerenti a bambini non iscritti al servizio e inviterò l'interessato a recarsi presso la farmacia con il bambino per il colloquio diatesico costituzionale. Invito inoltre quanti interessati a cliccare mi piace ( e invitare gli amici a farlo ) sulla pagina Facebook denominata Centro Studi Naturopatici che diventa di fatto la Comunity di tutte le persone interessate alle attività dello studio o per quanti sono interessati ad approfondire tematiche legate al benessere naturale. L'intento è quello di aprire un canale facile e acessibile a tutti in cui ogni persona può porre quesiti di interesse generale a cui io cercherò di dare una risposta aprendo di fatto un dibattito su tematiche che potrebbero interessare a tutti. Ringrazio fin da ora tutti coloro che vorranno ancora condividere con me questo nuovo percorso.

domenica 24 gennaio 2016

Troppo Zucchero non addolcisce il cervello

Riporto con piacere questo articolo uscito su farmacia news che ritengo utile divulgare. Ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma hanno evidenziato che un eccessivo e prolungato consumo di zuccheri, una dieta squilibrata o il diabete possono alterare le performance del nostro cervello. Infatti la presenza di concentrazioni elevate di zucchero simili a quelle che possono verificarsi in caso di diabete le cellule staminali del cervello, fondamentali per i processi di apprendimento e memoria nonché per la riparazione dei danni cerebrali, non riescono più a riprodursi e, quindi, a garantire il necessario ricambio di neuroni nell'ippocampo, centro nevralgico della formazione dei ricordi. Ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma hanno evidenziato che un eccessivo e prolungato consumo di zuccheri, una dieta squilibrata o il diabete possono alterare le performance del nostro cervello. Infatti la presenza di concentrazioni elevate di zucchero simili a quelle che possono verificarsi in caso di diabete le cellule staminali del cervello, fondamentali per i processi di apprendimento e memoria nonché per la riparazione dei danni cerebrali, non riescono più a riprodursi e, quindi, a garantire il necessario ricambio di neuroni nell'ippocampo, centro nevralgico della formazione dei ricordi. In un lavoro pubblicato la settimana scorsa sulla rivista Cell Reports, i ricercatori hanno inoltre osservato che nel cervello di animali sottoposti restrizione calorica (dieta ipocalorica comparabile a una dieta di circa 1500 calorie al giorno) aumenta il numero di cellule staminali cerebrali. Le cellule staminali neurali sono fondamentali per il mantenimento nel tempo delle funzioni cerebrali, e un loro difetto di numero e/o di funzione è oggi considerato tra le cause del declino cognitivo nell’anziano. Lo studio, svolto dai gruppi di ricerca di Giovambattista Pani (Patologia Generale) e di Claudio Grassi (Fisiologia Umana), in collaborazione con ricercatori dell’Istituto di Fisica, mostra che un eccesso di glucosio (come quello che, per esempio, si genera nel diabete) compromette la funzione di tali cellule, riducendo la loro capacità di moltiplicarsi. La ricerca svela dunque uno dei motivi per cui, come oggi largamente riconosciuto dalla comunità scientifica, una dieta scorretta e troppo ricca di zuccheri deteriora le performance cognitive. Ma lasciamo parlare chi direttamente ha svolto la ricerca : “Abbiano inizialmente esaminato - spiega Pani, ideatore dello studio - cosa avviene in provetta quando le cellule staminali neurali sono esposte a un eccesso di zucchero. Ebbene questa condizione sembra impedire alle staminali - normalmente presenti nell’ippocampo, sede della memoria - di autorinnovarsi. In sostanza, un eccesso di zucchero brucerebbe le riserve cellulari che servono al cervello per produrre nuovi neuroni. Quindi, temiamo che chi consuma troppo zucchero presenti una minore rigenerazione neurale con un conseguente impatto negativo sulle performance cognitive”. Partendo da tale osservazione il lavoro ha esplorato nel dettaglio il meccanismo molecolare che sta alla base dell’effetto del glucosio sulle cellule staminali, rivelando un complesso sistema di “percezione dei nutrienti”, che coinvolge due molecole note ai neuroscienziati: il fattore di trascrizione CREB e la Sirtuina 1, quest’ultima conosciuta per i suoi effetti sulla longevità. Infine il team di ricercatori, tra cui Salvatore Fusco e Lucia Leone, ha cercato di confermare le osservazioni compiute in provetta in animali da esperimento mantenuti in regime di restrizione calorica (dieta ipocalorica) per un periodo di tempo di circa quattro settimane. In accordo con i risultati ottenuti in vitro, si è osservato che le cellule staminali nell’ippocampo di questi animali sono più numerose (indice di un più efficace autorinnovamento) rispetto a quelle presenti nel cervello di animali nutriti senza alcuna restrizione. È peraltro noto da tempo come la restrizione calorica migliori le performance cognitive dell’animale, anche se i meccanismi cellulari e molecolari che sono alla base di tale fenomeno sono rimasti per molto tempo ignoti. “Il nostro lavoro - conclude Grassi - ha svelato un nuovo meccanismo di regolazione delle cellule staminali cerebrali che, probabilmente, rappresenta un meccanismo generale di controllo del compartimento staminale in risposta a diversi stimoli. Le vie molecolari da noi individuate potrebbero essere bersaglio di interventi nutrizionali e farmacologici volti a preservare e potenziare questa importante «riserva cellulare» presente nel nostro cervello, soprattutto nel corso dell’invecchiamento e nelle malattie neurodegenerative.”

giovedì 21 gennaio 2016

Quando l'acqua fresca risolve i problemi

C’è in questo ultimo periodo un notevole dibattito omeopatia si omeopatia no riacutizzato dalla recente uscita del libro del Professor Silvio Garattini intitolato “E’ acqua fresca” di denuncia della mancanza di efficacia di questa forma di terapia e di denuncia di tutti coloro, medici, farmacisti e chi più ne ha più ne metta, che utilizzano consigliano o prescrivono i rimedi omeopatici. Paradossalmente nello stesso periodo è uscito un altro libro del Dr. Giovanni Gorga Amministratore di Guna Italia , “Elogio dell’omeopatia” che di fatto confuta le tesi sostenute dal Professor Garattini. Ma al di là di tutte le considerazioni scientifiche che si possono fare sull’argomento restano indelebili le esperienze di ogni giorno di chi l’omeopatia la consiglia, la assume e la prescrive. Tanto per citare un caso interessante, tra i molti citabili, riporto il caso di un bambino di 5 anni Matteo trattato per tre mesi dal suo dermatologo per delle verruche piane al viso senza nessun risultato apprezzabile se non una estensione delle stesse dal mento sede di infezione iniziale a tutto il viso compresa la zona perioculare. Come quasi tutti gli altri tipi di verruche, anche quelle piane sono causate dall’azione del virus papilloma umano, conosciuto anche con la sigla HPV. Solitamente, le verruche piane vengono trasmesse sia indirettamente che direttamente a seguito di un contatto con una fonte affetta dal virus. Può anche succedere che l’HPV entri a contatto con una persona a seguito dell’utilizzo di un oggetto in comune con un individuo che ha le verruche piane, come può essere una maglietta, un asciugamano, un paio di guanti. Che le verruche piane siano una rogna è risaputo anche perché sono terribilmente contagiose, e possono moltiplicarsi includendo gambe, braccia o qualsiasi altra parte del corpo. Dopo tre mesi di terapia e un abbondante esborso economico il dermatologo dichiarare di non poter più fare nulla dato che ora le verruche sono anche in zone non trattabili mediante cauterizzazione. Il bambino in questione si presenta a settembre in queste condizioni:
Dopo l’utilizzo di soli rimedi omeopatici e senza agire direttamente sulla pelle tramite creme o altro a novembre la situazione è questa:
Meditate gente.... meditate NB: il nome del bambino è un nome di fantasia e la madre ha dato il consenso all'utilizzo delle immagini