“Non vi è una vera e propria guarigione senza un cambio
di orientamento della vita, senza pace nell’anima e senza
la sensazione di felicità interiore” (E. Bach)
Il Dottor Edward Bach, medico inglese, è stato il primo ad
aver definito un metodo di cura della persona che utilizzasse dei rimedi
derivati dai fiori. Sulla scia del lavoro del dottor Bach, numerosi ricercatori
hanno saputo cogliere le proprietà terapeutiche dei fiori dei loro paesi. A
partire dagli anni Settanta infatti, sono stati sviluppati i fiori
californiani, alaskiani, indiani, francesi, canadesi, australiani e molti
altri, tanto che oggi quasi ogni Paese ha i propri rimedi floreali e la
letteratura in proposito è molto vasta. La Floriterapia è una branca della
medicina olistica che si avvale di una serie di essenze naturali preparate a
partire da fiori selvatici. Eʹ una tecnica definita olistica in quento tiene
conto dell’individuo nella sua globalità ed unicità: Corpo – Mente – Anima. In
floriterapia non è importante quale sia il sintomo fisico che si presenta o la
definizione clinico diagnostica della patologia fisica o psichica ma
,piuttosto, come viene vissuto dalla persona nella sua unicità. Bach sosteneva
infatti che la patologia anche se fisica è prodotta,almeno in parte, da un disagio
che si realizza a livello psichico ed emozionale. Tale disagio , se protratto
per molto tempo, si può letteralmente incarnare ,quindi passare da piano
psichico al piano fisico, sostenendo una condizione di terreno che poi produce
la patologia. L’essenza del fiore aiuta a realizzare la virtù opposta al
disagio emozionale che è presente nella persona. Per esempio in caso di paura,
il fiore aiuterà a sviluppare il coraggio. Tuttavia non esiste un rimedio
standard adatto a tutti, perché uno stesso problema può derivare da squilibri
emozionali diversi che cambiano da persona a persona. Per questo bisogna
analizzare con cura lo stato d’animo disarmonico, individuando poi i rimedi
indicati per riequilibrarlo. Il primo studio delle proprietà curative dei fiori
silvestri fu intrapreso dal medico gallese fra il 1926 ed il 1934.
Egli sosteneva la necessità che tale forma di terapia dovesse essere semplice e
accessibile a tutti e che dovesse avere carattere preventivo ed essere priva di
effetti collaterali. Questa terapia rappresenta un valido strumento
d’integrazione della medicina accademica, proprio per l’assoluta mancanza di
effetti collaterali e per la facile integrabilità con i farmaci e con le
metodiche tradizionali. Ad esempio la combinazione di questa cura con la
psicoterapia a volte rappresenta una svolta decisiva, perché le cause profonde
della malattia diventano interiormente accessibili al paziente. Alla base della
floriterapia c’è proprio il principio secondo il quale nella cura di una
persona, devono essere prese in considerazione principalmente la prevenzione e
la conoscenza dei disturbi psicologici e dei disagi emotivi, i quali
determinano poi l’insorgere dei sintomi fisici. I fiori di Bach sono una serie
di 38 essenze naturali che comprendono una gamma di 38 schemi comportamentali
negativi della natura umana. Sono estratte da fiori, cespugli ed alberi non
coltivati, atossici e raccolti allo stato selvatico in determinati luoghi non
contaminati. Bach scelse per mettere in atto il suo metodo delle piante di
Ordine Superiore, escludendo le piante commestibili e quelle velenose. Ogni
singola essenza cura il disturbo psicologico che ha causato, o potrebbe
causare, un certo malessere fisico. I fiori ci aiutano a cambiare il nostro
atteggiamento attuando così il processo di guarigione attraverso un
riconoscimento onesto dei nostri stati d’animo. Spesso è possibile
mettere in relazione il rapporto che intercorre tra il disagio emotivo del
quale soffriamo con gli organi che vengono colpiti dalla patologia fisica. La
moderna branca della medicina definita Pnei (Psiconeuroendocrinoimmunologia) è
una scienza che attualizza e riconosce queste intuizioni del dr. Bach : tutto
il corpo pensa, ogni emozione si riflette in una o più zone fisiche del nostro
corpo determinando una condizione di salute o di malattia . Riequilibrando la
nostra personalità riusciremo ad attenuare e ,in alcuni casi, ad eliminare i
disagi fisici. La Floriterapia, così come tutta la Naturopatia, non si pongono
come sostituto della medicina allopatica, ma come strumento complementare, in
un’ottica secondo cui l’approccio alla malattia può comportare modalità di
intervento differenti, che agiscono in sinergia allo scopo di prevenire
malattie più gravi. La valutazione del singolo caso quindi non deve basarsi
sull’esame dei sintomi o su una diagnosi clinica ma sull’esame del terreno
della persona, dei fattori esterni con cui entra continuamente in contatto e
sullo stile di vita del soggetto, al fine di individuare ed eliminare proprio
ciò che sta all’origine dello squilibrio.
"Il nostro lavoro consiste
nell’aderire esclusivamente alla semplicità e alla purezza
di questo metodo."
E. Bach, 1936
Nessun commento:
Posta un commento