Centro Studi Naturopatici

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lunedì 13 agosto 2018

Antibiotico resistenza Cosa possiamo fare



Un neonato è morto agli Spedali civili di Brescia a causa del batterio "Serratia marcescens". Il decesso è avvenuto nella giornata di martedì. Lo scrive il quotidiano locale Bresciaoggi. Il bimbo, nato prematuro da una coppia bresciana, era ricoverato nel reparto di patologia neonatale dell’ospedale bresciano con il gemellino, che avrebbe contratto l’infezione a sua volta ma che starebbe rispondendo alle cure. Nello stesso reparto di patologia neonatale sarebbero, però, complessivamente dieci i neonati infettati dal virus che si contrae in ambito ospedaliero. I bambini sono ricoverati in terapia intensiva e le loro condizioni sono stabili. E’ notizia di oggi riportata nel Giornale di vicenza che le infezioni ospedaliere producono in Europa 37.000 morti all’anno e il numero di infezioni difficili da gestire con gli antibiorici a nostra disposizione sono in aumento esponenziale. Anche dal mio piccolo osservatorio della farmacia posso constatare che se una volta il medico prescriveva un antibiotico per sei giorni in caso di patologie respiratorie o delle prime vie urinarie, ora spesso vengono prescritti più antibiotici simultaneamente e per periodi che arrivano a 15-20 giorni. Solo in Italia ogni anno sono settemila le vittime per batteri immuni agli antibiotici. Perchè siamo arrivati a questo punto?

La causa principale è legata all’uso selvaggio che si è fatto di questi straordinari farmaci che continuano a salvare milioni di persone nel mondo. Tonnellate di questi farmaci vengono utilizzate ogni anno negli allevamenti intensivi per la  produzione di carni bianche e rosse, spesso senza controlli da parte delle autorità competenti. Tuttavia anche l’uso indiscriminato che si è fatto in anni passati per uso umano ha contribuito a selezionare ceppi resistenti che ora mettono in pericolo la salute delle persone più deboli da un punto di vista immunitario. Quindi il problema della multiresistenza provviene da lontano ed è prodotto proprio dalla cattiva gestione ed utilizzo degli antibiotici. La sola misura igienica di lavarsi frequentemente le mani potrebbe prevenire fino al 30% delle infezioni ospedaliere tanto che ora esistono in ospedale protocolli rigidi di comportamento in tal senso. E’ di fondamentale importanza arrivare a contenere l’utilizzo di questi farmaci in zootecnia e nella prassi clinica solo per le situazioni che lo richiedano veramente, attivando tutti i possibili canali di informazione per aumentare le conoscenze della popolazione su questo grave problema. Il compito del farmacista e del naturopata è quello di informare  e di educare in questo senso, il compito di chi chiede senza ricetta l’antibiotico è quello di affidarsi ai professionisti del benessere  per difendere il bene più prezioso che abbiamo: la nostra salute e quella dei nostri cari. In caso contrario l’OMS prevede che nel 2050 saranno più di 10 milioni le infezioni sostenute da ceppi multiresistenti e diverranno la prima causa di morte nei paesi industrializzati. Ma l’aspetto più tragico di questa situazione è che ,se non ci sarà una inversine di tendenza, anche le operazioni chirurgiche che richiedono l’utilizzo di antibiotici saranno messe in discussione con un aumento esponenziale dei numeri per decesso dichiarati dall’OMS.

 

 

 

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